Creva

Da sempre aggregata a Luino, Creva fu, prima, frazione dalle caratteristiche marcatamente rurali, quindi, a partire dagli anni seguenti all’Unità politica italiana, serbatoio economico il più importante della città, per concentrazione industriale crescente. Nel 1870, infatti, entravano in esercizio i primi stabilimenti avviati dalla famiglia di origine svizzera Hussy, cui fecero seguito, nel tempo, filiali più o meno dirette della casa madre. Il borgo si ingrandì e ne nacque uno sporadico “villaggio industriale” che, ancora oggi, conserva in parte le caratteristiche impresse dal tumultuoso sviluppo cui fu soggetta nel rapido giro di pochi decenni.

Data di pubblicazione:
17 Febbraio 2022
Creva

1. Stabilimenti Hussy (ora IMF). Via Turati

Delle vaste aggregazioni di fabbriche e officine della frazione (tutte dedicate alla produzione di filati, naturali e sintetici) restano, oggi, gli stabilimenti un tempo destinati a cotonificio. Sono stati sapientemente e attentamente recuperati dall’attuale proprietà, l’industria per Impianti Macchine e Fonderia (IMF) che, negli ultimi quarant’anni, si è avviata a notevole crescita, in Italia e all’estero. Sorvegliata dalle svettanti ciminiere, la palazzina d’ingresso alla ditta IMF è ancora quella eretta intorno al 1870 per ospitare uffici e amministrazione. Sul tetto, la campana, entro un piccolo campaniletto a vela, è ancora quella che dettava i ritmi della produzione d’un tempo, peraltro abbastanza serrati (i turni erano quasi di 12 ore; era uso fare ampio ricorso al lavoro minorile). Alle spalle, si allungano i capannoni della produzione (in parte ricostruiti secondo nuove esigenze) e si innalzano altre palazzine di servizio, erette tra la fine del XIX sec. e i primi decenni del XX sec. Per l’attento recupero delle testimonianze storiche e il creativo innesto di costruzioni e ambienti destinati alla nuova attività della fabbrica, il complesso Hussy-Imf rappresenta uno dei casi più significativi di recupero di archeologia industriale dell’alta provincia di Varese. In faccia all’ingresso della ditta, sull’altro lato della strada, alcune modeste costruzioni rappresentano il primo tentativo operato dalla famiglia Hussy, particolarmente attenta alle condizioni igieniche, sanitarie e sociali dei propri addetti, di dare alloggi adeguati agli operai e alle loro famiglie.

 

2. Ex molini di Creva. Via Turati / passerella per Voldomino

Alle spalle della ditta IMF, una piccola strada con accesso a monte dell’area dei gasometri (lungo via Turati), conduce nella valle del fiume Tresa, l’emissario unico del lago di Lugano che, poco prima di sfociare nel lago Maggiore (tra Luino e Germignaga), separa le frazioni di Creva e Voldomino con un ampio solco vallivo. Il fiume è scavalcabile grazie ad una passerella in ferro che conduce all’altra sponda, dove un sentiero permette la risalita a Voldomino Superiore. Il luogo è il migliore per contemplare l’imponenza degli stabilimenti eretti nell’ottocento: le torri che dalla quota del fiume s’innalzano fino al piano delle fabbriche, infatti, furono erette per ospitare gli alberi di trasmissione per l’energia meccanica, utile al funzionamento dei telati, ricavata da turbine e molini. Altri resti sono più antichi e rimandano a fornaci (per laterizi, da cui il nome della frazione: Creva, da *creta) esistenti già dal Seicento.
 


3. Diga di Creva. Via Turati / via Ponte di Ferro (strada per Ponte Tresa)

Oltre la ditta IMF si scorge la poderosa diga in cemento armato creata nel 1922 per fornire energia elettrica agli stabilimenti di Creva e per la città intera. La diga, una delle prime della provincia, sostituì quella già creata nel 1884 al medesimo scopo. Notevoli le palazzine di sevizio (nello stile dell’epoca) e vertiginoso è l’imbocco della presa d’acqua, sul lato verso monte.

 

4. Santuario di Creva (Nostra Signora di Lourdes). Via Moncucco

La chiesa fu innalzata per far fronte alle esigenze del sobborgo industriale. L’idea era venuta, per primo, al prevosto Tommaso Castiglioni, già nel 1895 e fu ripresa da Enrico Montonati, suo successore nella carica di prevosto di Luino. Un pellegrinaggio a Lourdes, nel 1901, gli ispirò l’acquisto di una statua dell’Immacolata, nel 1901. L’8 settembre 1904 Montonati benediva la posa della prima pietra. Il tempio fu consacrato nel 1911. Il progetto era stato fornito dall’architetto Vincenzo Morandi, autore, a Luino e dintorni, di buone palazzine e ville in corretto stile liberty. La chiesa, con slanciati campanili gemelli in facciata, fu, invece, caratterizzata da un mercato accenno neo-romanico, un poco stemperato dai completamenti seguiti nel tempo, in particolare negli Anni trenta del Novecento quando, a capo del cantiere, fu chiamato l’architetto Varesino Felice Pasquè. 

   

Per chi vuole sapere di più
Creva di Ieri, a c. del Circolo Felice Cavallotti, Creva di Luino (testi di Pierangelo Frigerio), Eurostampa, Luino 1985.
Pierangelo Frigerio, Storia di Luino e delle sue valli, ed. Macchione, Varese 2008.

Ultimo aggiornamento

Giovedi 18 Aprile 2024