Colmegna

Il paese, raccolta in semicerchio sulla riva del lago, fu, per secoli, soggetto ad Agra, di cui rappresentava il naturale sbocco a lago. Dal 1954 entrò a far parte del perimetro amministrativo del Comune di Luino.

Data di pubblicazione:
17 Febbraio 2022
Colmegna

Impreziosita di belle ville (vedi itinerari: In giro per la belle époque/2. Itinerario liberty; Le grandi ville di Luino), fu prescelta, alla fine del XIX sec., da alcuni artisti: Quinto Cenni (Imola, 1845 – Passirano, 1917) e il figlio Italo (Milano, 1875-1956; entrambi noti illustratori, in particolare di album militari), Angelo Cantù (Milano, 1881-1951) e Raffaele Casnedi. Il borgo vecchio si articola in due centri, entrambi di antica origine; l’uno, vicino al porticciolo, con pittoresca serie di case di pescatori; l’altro, un poco più a monte, attorno alla chiesa dedicata a Santa Caterina. Un giro per l’abitato è suggestivo per la scoperta di tracce di notevole antichità e per scorci tra portoni e viuzze. La ragnatela di stradine che s’inerpicano sul colle, tra orti e giardini, offre scenari e vedute sul centro lago, in un ambiente che, per esposizione e micro-clima, pare quasi di sapore mediterraneo.  
 
1. Casa Casneda. Via Casneda
Imponente edificio che s’innalza sul colle a dominio dell’abitato e del lago, caratteristico per la serie di due loggiati sovrapposti che percorrono per intero la facciata. Edificata intorno alla metà del XVII sec., la casa fu per secoli residenza della famiglia Casnedi, originaria dei luoghi. Vi soggiornò a lungo il pittore Raffaele Casnedi (Dumenza, 1822-1892), di qualche fama a Milano nella seconda metà del XIX sec. per la posizione occupata all’interno dell’Accademia di Brera e per aver fornito i cartoni per la decorazione (poi eseguita a mosaico) dell’Ottagono nella Galleria Vittorio Emanuele, in piazza Duomo. Sua anche la decorazione della volta nella saletta reale della vecchia stazione centrale di Milano.

 

2. Chiesa di Santa Caterina. Via Bertoni

Sul sagrato rivolto al lago, la piccola chiesetta è frutto della pervicace azione degli abitanti del borgo, intenti a rendersi autonomi, nello spirituale, dal capoluogo di Agra. La sospirata indipendenza fu concessa nel corso del XVI sec. In contemporanea si diede mano alla costruzione dell’edificio sacro, completato nel corso dei due secoli successivi e dotato, nel XVIII sec., dell’attuale facciata. L’interno, ad unica navata, conserva dipinti di qualche pregio, frutto anche di lasciti di villeggianti d’origine milanese, già presenza stabile nel luogo durante il Seicento. Uno di questi (Lo sposalizio di nostro Signore con santa Caterina) fu ammirato dal card. Giuseppe Pozzobonelli durante una visita pastorale, nel 1748, e fu da lui attribuito alla bottega dei Procaccini. Nei pressi della sacrestia una lapide ricorda un altro villeggiante, l’inglese Sir Henry Lloyd Winne che, presa in affitto la villa Huber sul lungolago, morì a Colmegna nel 1874 e fu sepolto nel piccolo cimitero della frazione. Winne era capitano della guardia privata di sua maestà la regina d’Inghilterra. 

Per chi vuole sapere di più
Anna Pedroli Piazza, Emilio Rossi, Colmegna. Ripercorrendo gli antichi approdi, Macchione editore, Varese 2000. 
Pierangelo Frigerio, Storia di Luino e delle sue valli, ed. Macchione, Varese 2008.

Ultimo aggiornamento

Giovedi 18 Aprile 2024