Villa Flora (seconda villa Hussy)

Interni di fine Ottocento, anticamera del Liberty

Data di pubblicazione:
17 Febbraio 2022
Villa Flora (seconda villa Hussy)

La villa, nota anche come villa Flora (da nome campeggiava sul frontone centrale ora rimosso), rappresenta la seconda residenza che la famiglia di industriali svizzeri Hussy, stabilitasi a Luino dal 1870 ca., fece costruire in posizione a metà strada tra gli stabilimenti dagli stessi impiantati nella frazione di Creva e il centro cittadino. La prima residenza, poco a monte della villa in oggetto, sarebbe stata edificata già intorno al 1870; rinnovata nel 1908 in stile liberty dall’architetto Giuseppe Petrolo (l’architetto del Kursaal-Verbania), fu in anni recenti sede della caserma dei Carabinieri ed ora trasformata in appartamenti privati.
Villa Flora, invece, sarebbe stata costruita intorno al 1880-85, come denunciano gli aggiornamenti catastali e i caratteri morfologici e tipologici. Ignoto è il nome del progettista, che va forse ricercato nei professionisti svizzeri a cui, inizialmente, gli Hussy si erano rivolti per costruire in Luino le loro fabbriche e le loro prime residenze: ancora nel 1909 l’architetto A. Bringolf di Lucerna fu chiamato per dar forma alla portineria della villa. La massiccia cancellata di ferro, intervallata da pilastri in cemento e mossa dal “giro delle carrozze” nei pressi della medesima portineria, invece, fu disegnata, intorno al 1910, dall’architetto Petrolo.
Concepito in blocco isolato, con massiccia volumetria mossa da rientri e dallo slancio delle verande di ferro sulle facciate principali, il fabbricato presenta un sistema costruttivo tradizionale, con muri d’ambito e di spina in muratura; probabile il ricordo al ferro (oltre che per le logge di cui si è detto) per le solette dei locali di maggiore dimensione; di ottima fattura è lo scalone interno con gradini a sbalzo in granito rosa di Baveno.     
Ben conservati sono gli ambienti interni che recano ancora evidente l’articolazione funzionale originaria, tra sale di rappresentanza (significativamente collocate sul ‘fronte lago’ e opportunamente accoppiate, al piano terreno e al primo piano, rispettivamente, ad una loggia e ad una grande balconata), studioli (biblioteca al piano terreno; studio al primo piano nobile), camere private e locali di servizio (cucine). Buona parte dei locali mantiene i pavimenti di legno con moderati giochi di incastri, boiserie e qualche ornato in rilievo di stucco: alcuni di questi elementi furono ripresi in un restauro effettuato intorno al 1930. Il visitatore, nel grande vestibolo d’ingresso, è accolto dagli stemmi della famiglia e della confederazione elvetica. Il grande e inalterato scalone è ornato di vetrate con vetri istoriati. 
Tra gli arredi, spiccano due grandi stufe in maiolica databili al primo decennio del Novecento e collocate negli ambienti di rappresentanza di cui si è detto: di produzione svizzera, o austriaca, documentano il notevole influsso culturale della famiglia, in grado di veicolare a Luino i più avanzati modelli di elaborazione estetica di matrice centro europea i cui esiti si rintracceranno, di lì a pochi anni, nelle più valide pagine dell’architettura liberty locale (il Kursaal di Luino, poi Palazzo Verbania; vedi itinerario: Palazzo Verbania).
Il parco, forse originariamente esteso a comprendere le due unità abitative (la prima villa, a monte, e villa Flora), offre ancora l’imponente alberatura d’alto fusto coeva all’impianto, tracce della serra e altri minori edifici (gazebo, etc.). 
La villa, sede di alcune associazioni locali, è proprietà comunale ed è visitabile.

Luino, via Creva/via Volta (loc. Ronchetto)

Ultimo aggiornamento

Giovedi 18 Aprile 2024